Interviste

Giacomo Nicolini e Orobicambiente

Proponiamo oggi un’intervista a Giacomo Nicolini, fondatore e legale rappresentante di Orobicambiente, rilasciata nell’aprile del 2018 al quotidiano online Telegrafi.com.

La traduzione è di Durim Taci

Per conoscere le particolarità della città di Bergamo nel nord d’Italia, il 68enne Giacomo Maria Nicolini è un libro di storia vivente. Questa è la sua città e dei suoi antenati. La città che lo rende orgoglioso, una sensazione che lui restituisce con devozione alla sua terra dove è nato.

‘La cultura italiana ha la sua sorgente qui, nel nord’, dice una delle figure più autentiche di Bergamo. ‘La testimonianza è proprio Bergamo, luogo, dove noi conserviamo la tradizione. Gli edifici che vedete risalgono dal XII secolo al XIX secolo. Non più tardi. “
Nicolini racconta che questa città era sempre conosciuta per la sua prosperità. La città aveva 82 torri, alcune delle quali alte fino a 67 metri. Furono edificati per la difesa, ma anche come simboli di famiglie benestanti. Oggi, in città, ci sono rimasti ancora 52 torri di questo tipo.
Alcune di queste torri furono demolite durante la costruzione delle mura veneziane, quando furono abbattute 600 case e 16 chiese. Per la paura della rivolta popolare, nella città sono stati collocati 500 militari armati. Ma la rivolta non accadde.
‘La Venezia ha portato cultura, estetica e lavoro per secoli. Soprattutto, ha istaurato la pace e l’ordine’, aggiunge Nicolini.
Questo fatto è sufficiente per capire perché la Venezia ha nominato due leader nella città: uno per le questioni civili (il sindaco) e l’altro per gli affari militari (il comandante). Gli cambiavano ogni anno e lo scopo era assai nobile: evitare la corruzione. L’ultimo sindaco veneziano era Alvise Contarini.
Ma l’ordine e la prosperità hanno sempre caratterizzato questa città, perché era questo il modo di operare secondo la volontà del popolo e così non era facile per il governanti fare il contrario. La città faceva parte dell’importante via commerciale “Via Mercatorum”, che collegava la Penisola Appenninica con il resto dell’Europa. In città erano costruiti ben 13 piazze; ogni piazza portava il nome di una specialità di commercio: es. la piazza delle scarpe, la piazza dell’pesce, la piazza dell’fieno … Soprattutto, adoravano la bellezza, quindi tutti gli edifici sono stati dipinti dall’esterno e dall’interno. Le tracce di questi dipinti sono ancora visibili oggi.

La città era ben sviluppata quando era un comune indipendente e persino quando era sotto Milano. I campi erano coltivati e ovunque c’erano miniere di piombo, di ferro e di bauxite. Il paese aveva le sue monete (Zecca) e l’acqua non mancava mai. Ad esempio, Il ducato di Milano costruì importanti depositi d’acqua con 18.000 o 50.000 brente (un brente era di 50 litri). Quindi, in tempi d’isolamento o siccità, il paese non soffriva per l’acqua. Un’importante fonte d’acqua sarebbe la fontana che Alvise Contarini donò al 1780 agli abitanti di Bergamo, in Piazza Vecchia.
Nicolini è un lavoratore instancabile che opera secondo un programma rigoroso. È aperto anche agli stranieri, è aperto a qualsiasi ideologia che porti benessere sociale. Odia solo la pigrizia e l’ignoranza. Dirige un’organizzazione senza scopo di lucro, chiamata “Orobicambiente Onlus”. L’organizzazione è stata costituita nel 2007 con l’unico scopo di prendersi cura dei siti e monumenti storici abbandonati. L’attività si è concentrato principalmente in “Città Alta” e si basa sul volontariato.
“Orobicamente Onlus” opera in un’area di 4.700 ettari (47 chilometri quadrati) in 10 comuni. Poiché l’operato ha giovato alla città e ai cittadini, dal 2015 “ Orobicambiente Onlus” ha anche il sostegno degli organi del Comune. E non mancano gli aiuti e l’assistenza di privati e aziende.

Questa ONLUS ora ha 30 volontari che lavorano circa 6.000 ore l’anno. Per i lavoro ci sono due gruppi: uno lavora in altezza, e l’altro in terra. Ci sono anche due albanesi impegnati in queste attività di volontariato: Durim Taçi e Alban Gjata.
Nicolini è felice per il contributo che lui e i suoi volontari danno. Si vanta anche del senso del volontariato a Bergamo – una caratteristica particolare di questa città e della regione.
‘Siamo i primi a offrirci volontari. Ci sono oltre 15.000 volontari che si occupano di diverse attività sociali’, dice. ‘Ognuno fa un piccolo lavoro e insieme qualcosa di grande per il bene comune. La grandezza della gente è determinata da queste piccole cose’.

La pulizia delle mura veneziane ha quasi il ruolo principale nell’operato di “ Orobicambiente Onlus”. Queste mura hanno un raggio di sei chilometri costruiti con 2,5 milioni di pietre. In alcuni punti hanno un’altezza di 15-20 metri, per una superficie totale di 150 mila metri quadrati.

Il lavoro svolto dai volontari ha immediatamente messo in evidenza il danno che il tempo ha causato alle mura. Oltre l’erba, in certi punti ci sono steli e piante che, aumentando, iniziano a rompere i muri. È stato l’impegno di questa ONLUS e poi anche della reazione civica, che ha agevolato in seguito l’intervento degli organi della città per riparare i danni.
‘L’Italia è questa. La trascuratezza e la ripetizione degli errori qui non è perdonata, quindi lo stato intraprende un’azione immediata’, dice Alban.

I volontari, con questo impegno, oltre il ringraziamento e la stima dei cittadini, hanno guadagnato anche qualcos’altro: l’amore per la natura e la vera conoscenza della regione in cui vivono.
‘Questi azioni ci fanno conoscere di più le bellezze della nostra città e provincia’, dicono.

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